MARINO, Giovan Battista
Giaci, o misero, estinto, io giaccio estinto
Giaci, o misero, estinto, io giaccio estinto.
Tu da lo stral di Morte, & io d’Amore;
Io di pallor, tu di squallor sei tinto,
Tu faci intorno, io porto in seno ardore
Tu di funebre velo il volto hai cinto,
Io l’alma, oimè, di tenebroso horrore;
Tu vai le man di duro laccio avinto,
Io di catena adamantina il core,
Tu però taci, io nel mio duol non taccio,
Ma lo sfogo piangendo. Io tutto ho sciolto
Lo spirto in foco, e tu le membra hai di ghiaccio.
E tu tosto sarai cener sepolto,
Io, lasso a tante fiamme, onde mi sfaccio,
Son’esca eterna, e incenerir m’è tolto.